7 domande a: Andrea Firetto
Andrea ha partecipato a: Corso Avanzato di Reportage & Street photography, Corso Avanzato di Fashion photography, Corso Avanzato di Ritratto, Corso Avanzato di Photoshop
Come nasce la tua passione per la fotografia?
Quando avevo 12-13 anni ho vinto una macchina fotografica di plastica al luna park, all’inizio era un semplice gioco, ma l’interesse mi ha preso e mio padre, già appassionato, ha capito che era il momento di insegnarmi i primi concetti base. La macchina fotografica si spaccò in 2 pezzi in poco tempo, ho scoperto subito che non sarebbe stato un hobby economico.
Qual è la difficoltà più grande che trovi nella fotografia di viaggio?
Fin’ora nei viaggi più importanti ho sempre viaggiato in gruppo. La compagnia è sempre stata eccezionale ma nel momento della fotografia può capitare che tutti si voglia fare lo stesso scatto e ci si dia fastidio tra di noi oppure che il soggetto, nel caso di una persona, si infastidisca della troppa attenzione. Altre volte invece mi capita di voler aspettare il momento buono per fare la foto ma se sei in gruppo devi seguirlo e non hai sempre molto tempo per allontanarti in autonomia.
Ti è mai capitato che qualcuno reagisse molto male dopo che lo avevi fotografato?
Una volta a Parigi c’era una coppia di anziani signori molto eleganti su una panchina che hanno attirato la mia attenzione, ho fatto una foto ma lui si è accorto di me, si è alzato e mi è venuto incontro dicendomi che non potevo fotografare la sua signora. Io non parlavo bene il francese e non sapevo cosa dire per difendermi, ma mi accorgo che vicino alla panchina stava passando un gatto e in qualche modo gli ho fatto capire che non era la signora ma il gatto il soggetto del mio scatto. Non so se questo l’ha convinto veramente ma almeno mi ha salvato ad uscire dalla situazione.
Cosa non può mai mancare nella tua attrezzatura fotografica in viaggio?
E’ sempre bello tornare da un viaggio con qualche bella foto di paesaggio che rappresenti il posto dove sei stato. Per questo porto sempre un filtro polarizzatore, mi piace come risaltano le nuvole rispetto al cielo.
Quali differenze trovi nel fotografare in giro per il mondo e a Firenze, nella tua città?
Fotografare a Firenze è bello perchè so come muovermi, se c’è una manifestazione posso pianificare facilmente i punti dove mettermi per avere la luce e gli sfondi migliori.
D’altra parte quando visito posti nuovi sono più incuriosito e stimolato, trovo molti più soggetti per le foto.
Qual è il viaggio fotografico dei tuoi sogni?
Mi sembra superfluo dire che vorrei visitare qualunque posto del mondo, ma in cima alla lista dei sogni in questo momento c’è l’India. Vorrei poter visitare e vivere il più possibile quel paese ricco di cultura e tradizioni. Sicuramente sono influenzato dalle bellissime foto che ho visto fatte da tanti fotoreporter.
Cosa consiglieresti a chi si approccia all’arte fotografica?
I consigli che do sono gli stessi che hanno dato a me in questi anni e che mi hanno aiutato a crescere: leggere libri sia di tecnica che di autori, osservare i lavori dagli altri e confrontarsi con altri fotografi, fare tanti scatti e farsi leggere i lavori fatti, continuare sempre a studiare e sperimentare.